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Intervento presentazione dossier di salvaguardia e rafforzamento delle Indicazioni Geografiche

30 Mar 2022

Grazie Presidente.
E grazie alla Commissione, in particolare al Direttore Niejahr, per essere qui a presentarci, a pochi minuti dall’approvazione da parte del Collegio, questa proposta legislativa.
 
Una proposta che attendavamo da diversi mesi e che, dopo l’approvazione della PAC, rappresenterà uno dei dossier caratterizzanti l’attuale legislatura. Proprio per questo, consapevole di poter contare sul supporto di tutti i colleghi della nostra Commissione Agricoltura, mi impegnerò fin da subito affinché le discussioni che ci attendono portino alla salvaguardia e al rafforzamento di un sistema, quello delle Indicazioni Geografiche, che certamente rappresenta una delle storie di maggior successo dell’Unione europea.
 
Avremo modo di studiare meglio la proposta e di confrontarci nelle prossime settimane con tutti gli attori coinvolti, a partire dalla DG AGRI. Tuttavia, una prima lettura del testo mi offre già qualche spunto di riflessione. Non posso infatti che condividere pienamente l'obiettivo della Commissione di rafforzare la protezione e ampliare la diffusione di questi prodotti di altissima qualità, invidiati in tutto il mondo: basti pensare che la DOP economy vale 75 miliardi di euro a livello europeo.
 
Al contrario, caro Direttore, siamo molto preoccupati da proposte che possano portare a:
• un indebolimento del ruolo dei consorzi, veri protagonisti nello sviluppo di queste eccellenze, e della protezione delle denominazioni composte;
• un allentamento sul divieto di evocazione, contrariamente a quanto chiarito dalla Corte di Giustizia Ue; o
• una delega eccessiva della responsabilità di analisi e valutazione dei disciplinari di produzione all'Ufficio europeo dei brevetti, che non dispone di quelle competenze agricole e intrinseche allo sviluppo rurale, che invece può mettere a disposizione la DG AGRI.
 
Lasciatemi sottolineare come, negli ultimi anni, le Indicazioni Geografiche hanno rappresentato anche uno straordinario strumento politico per l'Unione: basti pensare all'Halloumi (legge ALLUMI) cipriota, simbolo di una rinnovata stagione di dialogo con la comunità turco-cipriota, o al Prosciutto d'Istria, la prima DOP transfrontaliera europea, che ha posto fine ad anni di controversie tra i produttori sloveni e croati.
 
Non si tratta più quindi, di una semplice questione culturale di pochi Stati membri particolarmente affezionati alla propria cultura culinaria, ma di un vero patrimonio economico e politico, oltre che culturale e sociale, per il quale - ribadisco - siamo pronti a metterci al lavoro fin da subito, in collaborazione con tutti i colleghi, i consorzi di tutela e i produttori europei, con l'imperativo di migliorare e espandere la proposta che ci viene messa sul tavolo oggi, rafforzando e rinnovando un sistema senza eguali nel mondo.