Dal settore

Agroalimentare: Fao, calamità colpiscono pesantemente, siccità prima minaccia

18 Mar 2021

È l'agricoltura il settore su cui si riversa la maggior parte delle perdite economiche e dei danni causati dalle calamità, che sono aumentate per frequenza, intensità e complessità. In nessun altro momento della storia i sistemi agroalimentari si sono dovuti misurare con una tale serie di minacce nuove e inattese, tra cui incendi di proporzioni enormi, eventi meteorologici estremi, sciami insolitamente grandi di locuste del deserto e rischi biologici emergenti quali la pandemia Covid-10. E' quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato oggi dalla Fao, 'The Impact of Disasters and Crises on Agriculture and Food Security' (Impatto dei disastri e delle crisi sull'agricoltura e la sicurezza alimentare). Il rapporto presenta le più recenti tendenze in termini di perdite di produzione agricola riconducibili ai disastri in tutti i settori agricoli. L'edizione del 2021 analizza 457 disastri in 109 Paesi in tutte le regioni e le categorie di reddito, compresi, per la prima volta, i Paesi a reddito alto e medio-alto. Su un totale di 109 Paesi che hanno registrato perdite agricole ascrivibili a disastri, 94 ricadono nelle categorie di Paesi meno sviluppati e Paesi a reddito medio-basso, dove ben 389 eventi calamitosi hanno compromesso la produzione agricola.
Secondo il rapporto, si tratta di emergenze che non solo mietono vittime, ma che distruggono anche i mezzi di sussistenza agricoli e hanno ripercussioni economiche negative a livello di singole famiglie, comunità, nonché sul piano nazionale e regionale, con strascichi che si faranno sentire per generazioni. Stando alla pubblicazione, l'incidenza annuale delle calamità sarebbe oggi triplicata rispetto agli anni 1970 e 1980. Considerando il dato aggregato del settore agricolo, industriale, commerciale e turistico, l'agricoltura assorbe da sola la sproporzionata quota del 63% delle conseguenze dei disastri naturali, mentre sono in particolare i Paesi meno sviluppati e i Paesi a reddito medio-basso a sostenere l'urto maggiore di tali eventi calamitosi.