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Nomisma: mercato Valpolicella in altalena in 2020, tiene Amarone

28 Feb 2021

Calano Valpolicella Doc e Ripasso. Bene export ma scende Italia
Tiene l'Amarone, calano Valpolicella Doc e Ripasso. Va meglio l'export rispetto al mercato interno, sorridono le grandi aziende ma non le piccole, con il prezzo medio che cala un po' per tutti. La Valpolicella va in altalena sui mercati nell'anno del Covid e tutto sommato chiude l'anno tirando un sospiro di sollievo. La principale denominazione rossa del Veneto regge infatti l'urto dell'emergenza e chiude le vendite di vino a valore nel 2020 con un -3,3%, frutto di un risultato stabile dell'export (-0,1%) e di un calo sulla domanda italiana del 9,6 per cento. E' il quadro di sintesi presentato oggi dal responsabile di Nomisma-Wine Monitor, Denis Pantini, in occasione della Valpolicella annual conference, la 2 giorni digitale organizzata dal Consorzio tutela vini Valpolicella in chiusura oggi.
L'indagine, condotta su un campione di aziende che rappresenta circa la metà della capacità produttiva dell'area e una media pro-capite di 1,1 milioni di bottiglie vendute, segnala per l'Amarone un mercato double face, con una crescita importante (+7%) nel valore dell'export a fronte di una contrazione del 13% sulla piazza nazionale. Le destinazioni internazionali, che rimangono meta dei due terzi delle vendite, accusano un calo nel prezzo del re della Valpolicella di circa il 5 per cento. "In generale - ha detto il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Christian Marchesini - considerata la congiuntura la performance è da considerare positiva per il nostro vino di punta, che chiude l'anno meglio rispetto al trend nazionale. Ma ciò che preoccupa sono le disparita' all'interno del dato generale, con le piccole imprese di qualità che pagano pesantemente la chiusura dell'horeca, con perdite medie del 10% per l'export e del 28% sulla domanda interna. Dinamica questa che colpisce direttamente il dna del nostro tessuto produttivo e che si riflette anche nelle altre Doc osservate dall'indagine". Sul fronte delle vendite per canale in Italia e' evidente come la presenza in Gdo (principale canale di sbocco con un'incidenza del 44% sul totale) delle piccole aziende sia limitata al 10% del totale del loro business, a fronte di una quota elevatissima (47%) di vendite effettuate attraverso la figura del grossista, in gran parte destinata alla ristorazione. In linea con la media nazionale, l'influenza delle vendite dirette (7%) e di quelle online (3%). Sul fronte export, gli Usa si confermano primo buyer per l'Amarone con una quota di mercato del 14%; a seguire Svizzera (12%), Regno Unito (11%), Canada e Germania (10%).