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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - MILANO, 08 LUG - Agroalimentare: Nomisma, innovazione unica leva per competitività

10 Jul 2022

"L’innovazione, attraverso ad esempio l’utilizzo del digitale e delle tecnologie di evoluzione assistita, rappresenta l’unica leva strategica in grado di permettere la cosiddetta intensificazione sostenibile, vale a dire livelli di produzione agroalimentare più alti e di qualità preservando le risorse naturali, un combinato disposto divenuto imprescindibile». È quanto dichiarato da Paolo De Castro, presidente del Comitato Scientifico di Nomisma, in occasione dell’evento “L’innovazione per filiere agroalimentari sostenibili: strumenti, best practices, politiche a supporto” organizzato da Nomisma, in collaborazione con Philip Morris Italia e con il contributo scientifico di Food Trend Foundation, in occasione del quale è emerso che in Italia, molte filiere non sono autosufficienti.
Posto pari a 100 l’indice di autosufficienza (misurato dal rapporto tra produzione e consumi), filiere come quella del frumento (sia tenero che duro), del mais, delle carni (sia bovine che suine), del latte sono tutte sotto tale valore. Lo dimostra anche il trend nell’import di prodotti agricoli che negli ultimi venti anni è cresciuto di oltre l’80%, arrivando a toccare i 16,3 Miliardi di euro nel 2021. Non si tratta però di un rischio di “food security” per i consumatori italiani: le importazioni sono necessarie a garantire in via complementare una piena funzionalità di quelle catene del valore in grado di sostenere il nostro export di food&beverage e derivati del tabacco che nello stesso periodo è più che triplicato (+216%), passando da 14 a oltre 44 Miliardi di euro. Il vero obiettivo di lungo periodo è quindi quello di rendere le nostre filiere sostenibili in uno scenario di mercato che si è fatto ultimamente più complicato, ma che grazie agli accordi di filiera come strumento che abilita l’innovazione) può essere messo in sicurezza mantenendo allo stesso tempo elevati standard di qualità.