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(Askanews) - STRASBURGO, 3 MAG - Draghi a Strasburgo: ecco come va cambiata l'Unione europea

03 May 2022

Modello Recovery Fund per difesa, energia, sicurezza alimentare


L'Unione europea deve modificare i propri trattati, abolire il diritto di veto in politica estera, e accelerare il processo d'integrazione in diversi settori. E' la visione del futuro dell'Europa che ha esposto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento oggi a Strasburgo davanti alla plenaria del Parlamento europeo. In estrema sintesi, Draghi ha proposto di creare un'Unione della Difesa che ottimizzi e coordini gli investimenti degli Stati membri nel settore, di allargare ulteriormente l'Ue accogliendo i Paesi dei Balcani occidentali e, al più presto, anche l'Ucraina, di riformare finalmente la politica d'immigrazione e asilo cambiando il regolamento di Dublino; ha avvertito che ci sarà un "profondo riorientamento geopolitico destinato a spostare sempre più il suo asse strategico verso Sud", nel Mediterraneo, dove Africa e Medio Oriente offrono "enormi opportunita'" per le energie rinnovabili. Il presidente del Consiglio ha continuato garantendo l'appoggio italiano a tutte le sanzioni anche future dell'Ue nei confornti della Russia, "anche quelle del settore energetico", e ha sollecitato l'introduzione di un "tetto europeo al prezzo del gas importato dalla Russia", e insistito sulla necessità di spezzare l'attuale legame del prezzo del gas con il prezzo dell'elettricità. Draghi, soprattutto, ha propugnato una risposta alle attuali sfide che l'Ue deve affrontare - in particolare a causa della guerra russa in Ucraina - che punti su un riadattamento degli strumenti già ideati e portati avanti con successo per rispondere alla crisi post pandemica. La proposta, mai formulata in modo così chiaro, è quella di riprodurre il "modello" del programma Sure (prestiti emessi a livello Ue, per finanziare i programmi di cassa integrazione, che ogni Paese rimborsa singolarmente) per finanziare le misure nazionali di parziale rimborso dei rincari energetici a famiglie e imprese, e di ricorrere al modello "Next Generation Eu" (emissione di prestiti comune, da rimborsare in comune, con obiettivi comuni) per finanziare gli investimenti necessari nelle aree della difesa, dell'energia, della sicurezza alimentare e di quella industriale.